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MAURIZIO CARTA

Città della prossimità aumentata

Abstract

La sfida per le città aumentate antisindemiche sarà quella di recuperare il loro naturale policentrismo, la diversità dei loro quartieri e borgate che, smettendo di essere fragili periferie senza diritti, tornino ad essere luoghi di vite e non solo di abitazioni, colmando il divario educativo, lavorativo, sanitario, culturale, digitale, dotandosi di micro-presìdi di salute pubblica e di comunità energetiche autosufficienti. Immagino città fondate su una nuova prossemica che riduca la loro forsennata mobilità centripeta, garantendo la risposta a molti bisogni entro un raggio di 15 minuti a piedi (lo stanno già facendo Parigi, Barcellona, Milano, Bologna). Voglio proporre qui una “città della prossimità aumentata” che estenda lo spazio domestico ampliando, anche attraverso dispositivi pop-up, quegli spazi intermedi che possano consentire una vita di relazioni in sicurezza: allargare i marciapiedi e prevedere pedonalizzazioni temporanee per ampliare gli spazi per l’educazione, il gioco e l’attività fisica, realizzare interventi di urbanistica tattica per il ripensamento dello spazio pubblico e per nuove modalità di assistenza sanitaria e sociale, di fruizione della cultura e del tempo libero.