Programma Culturale e formativo 1999-2002
COMUNITÀ EUROPEA Fondo Sociale Europeo |
M.I.U.R. MINISTERO DELL'UNIVERITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA |
1. AMBITI, CONTENUTI E FINALITÀ | |
1.1. IL DOTTORATO E LA FORMAZIONE ALLA RICERCA L'emergere di più soggetti sociali capaci di incidere sulle politiche di piano, la necessità di una costante attenzione ai temi della qualità dell'ambiente, il difficile equilibrio tra trasformazioni antropiche e l'evoluzione dei processi naturali, le opportunità d'uso delle risorse e l'innesto di azioni sempre crescenti di controllo e salvaguardia, la diffusa preoccupazione del recupero e dell'uso dei patrimoni esistenti, le necessità di confronto con una pervasiva rivoluzione tecnologica delle comunicazioni e dell'informatica, la dialettica tra differenti culture locali e regole economiche e sociali che tendono alla globalizzazione ed alla omologazione, sono solo alcuni dei grandi temi che la cultura contemporanea del territorio e del piano deve affrontare. In questo contesto la costruzione di una ricerca impone una ampia capacità di giudizio che può ottenersi solo attraverso un adeguato principio di libertà ed autonomia di azione. Le capacità di investigazione crescono quanto più si aderisce alle problematiche oggetto della ricerca e tale adesione è sempre una conquista personale.
Al fine di un adeguata organizzazione della didattica e della ricerca sviluppate ed anche per fornire elementi utili alle scelte dei candidati al corso, appare utile circoscrivere per larghe maglie il campo di attività sia formativo che di ricerca che caratterizza il Dottorato in Pu&T.
Il profilo formativo del Dottore di Ricerca può essere individuato (mutuandolo dalla tradizione anglosassone del gentlemen scholar) in un percorso di apprendimento per apprendistato che lo porta a fornire contributi originali all'avanzamento disciplinare e che colloca il Dottore in posizione preminente nell'accesso all'Università, avendo concluso il più alto percorso formativo post lauream. L'accesso all'accademia del Dottore non dipende tanto dal possesso di una specifica "professionalità docente", ma quanto dal possedere conoscenze che costituiscono occasione e condizione per innescare processi di approfondimento. Il Dottore è dunque portatore non solo di capacità di ricerca ma anche di capacità di formazione e di approfondimento.
Il cofinanziamento del Dottorato in Pianificazione Urbana e Territoriale da parte dell'Unione Europea, attraverso il Fondo Sociale Europeo (inserito nel Programma di Sviluppo della Regione Siciliana 1994-99, nell'ambito del POP 2) si accompagna ad una ridefinizione delle linee guida dell'offerta culturale e formativa del Dottorato, con l'obiettivo di legarla maggiormente ai piani nazionali di ricerca (del Murst, del Cnr o di altre istituzioni) ed ai piani dell'UE in materia di sviluppo socio-economico e formazione permanente. |
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2. ATTIVITÀ FORMATIVA E DI RICERCA | |
L'attività formativa del Dottorato inizia con un percorso bibliografico, ritenuto utile per fornire una base comune alla preparazione dei dottorandi, provenienti spesso da percorsi didattici universitari diversi. Durante i tre anni si articola in attività seminariali offerte dai docenti ed attività di laboratorio richieste ai dottorandi. Nel dettaglio l'attività è articolata nel seguente modo: 2.1. ATTIVITÀ DIDATTICA, offerta dai docenti o richiesta ai dottorandi: divisa in A. Attività formativa, orientata all'acquisizione di strumenti e concetti relativi alla pianificazione urbana e territoriale attraverso l'offerta di: • Seminari di carattere metodologico finalizzati all'acquisizione delle metodologie e degli strumenti della ricerca, alla capacità di impostare e strutturare il processo di ricerca, alla valutazione delle implicazioni, della fattibilità e dei risultati; i seminari intendono fornire inoltre conoscenze sulle tecniche e sulle opportunità di divulgazione (anche in base alle esperienze maturate nei Doctoral Workshop dell'Aesop). • Seminari esplorativi di indirizzo e orientamento su temi di ricerca di carattere generale, considerati come un'utile occasione per approfondire i rapporti delle discipline urbanistiche con altre discipline contigue o apparentemente lontane. È ritenuta auspicabile la partecipazione di docenti ed esperti non urbanisti al fine di offrire un vasto panorama dei contributi al governo del territorio come sistema complesso.
• Corsi universitari di complemento relativi ad alcuni aspetti disciplinari ed extra-disciplinari utili agli orientamenti del dottorato. • Seminari di approfondimento, relativi ai rapporti tra teoria e prassi ed ai caratteri di innovazione dei casi di studio o degli esempi presi in esame. Il taglio dei seminari privilegerà gli aspetti problematici, le implicazioni teoriche, i contributi all'avanzamento della ricerca e del dibattito disciplinare in corso in campo internazionale. C. Attività di laboratorio, orientata alla applicazione delle conoscenza acquisite durante l'attività didattica attraverso la produzione di glossari, ricerche bibliografiche, banche dati ed altri prodotti di base per la ricerca scientifica. I dottorandi del secondo anno sono invitati ad organizzare seminari di esposizione dei casi di studio analizzati durante l'attività di ricerca. Per i dottorandi del terzo anno l'attività di laboratorio coincide con l'elaborazione della tesi.
• attività di ricerca presso istituzioni italiane; Indirizzi metodologici per la formazione della Tesi 1. La prima fase di lavoro deve consistere nella definizione del tema della tesi. Esso non può essere proposto in termini astratti che prescindano dalla ricerca già prodotta da altri ricercatori. Si deve preliminarmente dimostrare che tutti i contributi finora dati sull'argomento sono stati valutati e che dai contributi già dati si parte per produrne di nuovi. Per questo occorre che il dottorando dimostri di avere preliminarmente effettuato una ricognizione critica sullo stato dell'arte, perché si possa meglio identificare la collocazione del campo di ricerca affrontato, e documentare la esistenza del requisito della "originalità" del lavoro di ricerca. Lo strumento di partenza per una tale ricognizione consiste in una bibliografia ragionata, cioè riportata con schede descriventi i contenuti dei saggi esaminati ed una indicazione degli argomenti e temi di interesse per la costruzione della ricerca e la definizione dell'argomento della tesi. I saggi potrebbero essere classificati almeno per due categorie essenziali: 2. Un secondo passo è quello dell'approfondimento dei temi individuati. Un primo adempimento consiste nella scelta di campi territoriali di osservazione e sperimentazione, l'individuazione delle fonti di informazione, l'acquisizione, la elaborazione la comparazione, l'incremento dei dati esistenti. Un secondo adempimento consiste nella consultazione di ricercatori esperti operanti presso altre sedi universitarie e/o istituzionali. Il dottorando è sollecitato ad invitare degli esperti consultati presso la sede del dottorato e organizzarne la visita per seminari e scambi anche con i colleghi. La discussione e la esecuzione dei programmi viene concordata e organizzata insieme al "tutor" che favorisce l'accesso ai servizi disponibile per l'esecuzione del lavoro. 3. Il terzo passo è quello della vera e propria redazione della tesi. Questa operazione consiste: |
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3. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ | |
3.1. ORGANIZZAZIONE ANNUALE DELL'ATTIVITÀ DIDATTICA Primo anno: a carattere formativo e di indirizzo, con studio della letteratura consigliata e partecipazione ai seminari intensivi a carattere di indirizzo teorico e metodologico. I dottorandi offrono la loro attività alla verifica del Collegio attraverso la presentazione di schede o saggi bibliografici, rapporti di ricerca e resoconti di seminari (da pubblicare su inFolio). Al termine del primo anno i dottorandi producono una proposta di un progetto di ricerca su casi di studio (per l'anno successivo). Secondo anno: a carattere di approfondimento su alcuni casi di studio, attraverso attività di ricerca da svolgersi in Italia o all'estero presso istituzioni di ricerca, in funzione dell'individuazione del tema di studio e della raccolta dei dati. All'attività di ricerca si accompagna l'attività seminariale di approfondimento (anche con una partecipazione all'organizzazione). Al termine del secondo anno i dottorandi presentano un rapporto sull'attività di ricerca svolta e propongono un programma di ricerca/indice e presentano i materiali di base finalizzati alla elaborazione della tesi che verrà redatta l'anno seguente. Terzo anno: dedicato alla formulazione del piano di lavoro dettagliato ed alla elaborazione della tesi attraverso verifiche degli stati di avanzamento organizzate anche sotto forma di seminari didattici (i quali possono servire di orientamento per i dottorandi dei cicli successivi). La calendarizzazione delle attività prevede incontri di due giornate, a cadenza quindicinale, per i mesi da novembre a giugno. L'articolazione delle giornate di studio può prevedere seminari intensivi o seminari/laboratorio in funzione delle differenti offerte formative.
Durante il primo anno il Collegio dei Docenti valuta, attraverso incontri trimestrali, l'attività di ricerca relativa agli strumenti, ai metodi o alle categorie della disciplina e l'attività di acquisizione di conoscenze finalizzate alla definizione del programma della tesi che sarà assegnata al termine dell'anno. Per gli anni successivi il Collegio dei docenti richiede ai dottorandi di produrre dei rapporti trimestrali sull'attività svolta (sia attraverso la partecipazione ai seminari che attraverso l'attività di ricerca relativa all'inquadramento del tema della tesi). La verifica e la valutazione nel dettaglio dell'attività di ricerca è svolta da un "tutor" che il collegio dei docenti nomina per ciascun dottorando. |
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4. LA STRUTTURA E GLI STRUMENTI DEL DOTTORATO | |
4.1. AVVIO DI PROGETTI DI PARTNERSHIP PER LA FORMAZIONE E PER LA RICERCA Il Collegio dei Docenti ed i Dottorandi sono impegnati anche nell'attività di costruzione ed incremento di rapporti di studio e di ricerca con altri studiosi italiani e stranieri, non solo per fornire ampi riferimenti alle proprie ricerche, ma anche per allargare l'offerta didattica attraverso i seminari e la presentazione di casi di studio. Oltre alle partnership istituzionali, sono già stati avviati contatti con numerosi docenti esterni coinvolti nelle attività del Dottorato, tra i quali: Sono stati coinvolti, inoltre, tutti i docenti che hanno partecipato ai seminari didattici
La pubblicizzazione delle attività del dottorato avviene principalmente attraverso la rivista in Folio, fondata presso il Dottorato ed il cui comitato di direzione è composto da: Bruno Jaforte (Coordinatore), Bernardo Rossi-Doria, Nicola Giuliano Leone, Giovanni Campo, Antonio Quistelli. La Redazione è composta da: Giuseppe Abbate, Angela Badami, Maurizio Carta, Salvatore Cartarrasa, Francesca De Lucia, Michele Di Rosa, Francesco Lo Piccolo.
Il Dottorato utilizza le attrezzature di laboratorio dei Dipartimenti consorziati, tra queste vanno segnalate le attrezzature informatiche che consentono ai dottorandi di organizzare meglio la loro attività di ricerca e di presentazione dei risultati. Le attrezzature a disposizione sono: |
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